Home

Il 10 dicembre 2015 Mauricio Macri è diventato il nuovo presidente in Argentina. Nel suo discorso inaugurale: «Voglio ancora una volta confermare che ci sarà attenzione per tutti. Lo stato sarà dove sia necessario per ogni argentino, soprattutto per coloro che hanno meno. (…) Viene un nuovo tempo: il tempo per il dialogo, il rispetto e il lavoro d’équipe; tempi di costruzione con più giustizia sociale “.

Un mese dopo, il 16 gennaio 2016 Milagro Sala, deputata del Parlasur, leader dell’Organizzazione Tupac Amaru è stata arrestata con l’accusa di “istigazione a delinquere” per aver condotto una protesta pacifica. L’ordine viene dal Governatore della Provincia di Jujuy, alleato di Macri. Si sono poi aggiunte altre accuse. Oggi al suo arresto si sono aggiunti quelli di altri 11 membri dell’organizzazione.

In tutto il mondo rappresentanti di organizzazioni per i diritti umani, politiche, sociali e culturali, hanno espresso il loro sostegno per l’immediato rilascio di Milagro Sala e gli altri detenuti.

Il documentario

Con “Welcome to the Cantri” vogliamo dare visibilità internazionale a quanto sta accadendo a Jujuy e in Argentina, dagli avvenimenti che hanno sofferto Milagro Sala e la Tupac Amaru fino alla persecuzione che stanno subendo le organizzazioni sociali. Lo scontro del neoliberismo con le organizzazioni sociali che è in atto a Jujuy, è lo stesso in atto in tutta America Latina. Siamo di fronte ad un fatto universale che abbiamo visto molte volte nel corso della storia: la persecuzione della gente che si organizza.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Per realizzare Welcome to the cantri siamo stati, con una piccola troupe, due settimane nella provincia di Jujuy. Siamo stati insieme ai “tupaqueros” che resistono alla violenza, in tre occasioni siamo andati in prigione per trovare Milagro Sala e gli altri prigionieri politici: Mirta Guerrero, Gladis Diaz, Mirta Aizama, Graciela Lopez. Siamo stati anche con Raúl Noro (marito di Milagro), Patricia Cabana (ex prigioniera politica), avvocati e parenti dei detenuti, tupaqueros e rappresentanti delle organizzazioni di diritti umani.

Da questo primo viaggio, purtroppo, confermiamo quello che stiamo denunciando: a Jujuy non esiste uno stato di diritto, e ci sono ancora otto prigionieri politici, illegalmente detenuti con cause infondate. Nel frattempo perseguitano violentemente i loro parenti, cercando di spaventarli, sperando che dichiarino contro Milagro Sala. Inoltre i membri dell’organizzazione Tupac Amaru sono o sono stati perseguitati e o minacciati. Possiamo dire che non ci siamo sentiti completamente liberi di muoverci e filmare tutto quello che volevamo.

Dall’esterno è difficile apprezzare la dimensione di ciò che sta succedendo, di questa costante persecuzione, dimensione che è apprezzata una volta che si è lì accanto ai tupaqueros.

Dopo Jujuy siamo andati a Buenos Aires dove siamo stati con diverse personalità e organizzazioni che reclamano per la liberazione di Milagro Sala e dei detenuti politici:

In ultimo siamo andati nella provincia di Mendoza dove siamo stati con Nélida Rojas, la referente della Tupac Amaru che insieme ad altri membri dell’organizzazione sono stati detenuti con una procedura simile a quella usata nella provincia di Jujuy.

In questo viaggio abbiamo potuto raccogliere molte testimonianze e visitare le opere del Tupac. Sono stati giorni di molta emozione, Siamo tornati con un cuore stretto e uno scopo più forte. Riteniamo che l’aiuto internazionale sia essenziale per rendere pubblica questa situazione, per rafforzare la diffusione e la denuncia di questi abusi.

Abbiamo bisogno del vostro sostegno per raccontare questa storia ecco perché abbiamo lanciato questa campagna di crowdfunding, per tutti coloro che vogliono sostenere questa causa. Si può partecipare con una donazione, organizzando raccolte di fondi o diffondendo questa iniziativa.




Il Cantri

Tra le tante opere della Tupac Amaru c’è  “El Cantri”, emblema del rendere la dignità a un popolo.

cantri

A dieci minuti dalla capitale di Jujuy la Tupac Amaru ha costruito un quartiere: “Bienvenidos al Cantri Tupac Amaru” recita il cartello all’ingresso. Stupisce la vista di 6.000 alloggi, tutti uguali, nei serbatoi dell’acqua le facce di Tupac Amaru,  Che Guevara o Eva Perón. Nel quartiere un centro sanitario, un centro di riabilitazione per disabili, una scuola, fabbriche (tessile, edile e metallurgica), un centro culturale, un parco tematico, un parco acquatico e una copia del Tempio di Kalsasaya.  Oggi le fabbriche sono chiuse e le piscine vuote, gran parte di questo lavoro è stato distrutto o danneggiato.

Voglio sostenere il documentario

 Un grazie speciale a Olivier Turquet, Dario Lo Scalzo e Fulvio Faro!